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La risposta di Gesù, riportata in Luca 23:43, riguarda il futuro di ognuno di noi. Alcuni studiosi moderni traducono questo versetto come segue: “In verità io ti dico: oggi tu sarai con me in paradiso”. Ma cosa intendeva dire Gesù con la parola “oggi”? Ci sono opinioni contrastanti al riguardo.
Molte lingue moderne si servono di virgole, due punti o altri segni di punteggiatura per chiarire il significato di una frase. Nei manoscritti greci più antichi, però, non sempre veniva inserita la punteggiatura. Perciò ci si potrebbe chiedere se Gesù disse “ti dico: oggi tu sarai con me nel Paradiso” oppure “ti dico oggi: tu sarai con me nel Paradiso”. Nel rendere questo versetto, un traduttore potrebbe inserire un segno di punteggiatura in base alla sua opinione. Per questo nelle Bibbie moderne possiamo trovare o l’una o l’altra versione.
Comunque, in precedenza Gesù aveva detto ai suoi discepoli: “Il Figlio dell’uomo rimarrà nel cuore della terra per tre giorni e tre notti”. E aveva aggiunto: “Il Figlio dell’uomo sta per essere consegnato nelle mani degli uomini, e lo uccideranno, e il terzo giorno sarà risuscitato” (Matt. 12:40; 16:21; 17:22, 23; Mar. 10:34). L’apostolo Pietro conferma che accadde proprio questo (Atti 10:39, 40). Quindi Gesù non andò in nessun paradiso quando lui e il criminale morirono. Rimase invece “nella Tomba [o “Ades”]” per alcuni giorni, finché Dio non lo risuscitò (Atti 2:31, 32; nt.).
Gesù usò quindi l’espressione “in verità ti dico oggi” per introdurre la sua promessa al criminale. Già al tempo di Mosè era comune usare espressioni simili. In un’occasione infatti Mosè disse: “Queste parole che oggi ti comando devono essere nel tuo cuore” (Deut. 6:6; 7:11; 8:1, 19; 30:15).
Un traduttore della Bibbia originario del Medio Oriente commentò la risposta di Gesù dicendo: “In questo versetto si dà importanza alla parola ‘oggi’ e si dovrebbe rendere: ‘Veramente ti dico oggi: tu sarai con me in Paradiso’. La promessa venne fatta quel giorno ma si sarebbe adempiuta in seguito. Questa caratteristica del linguaggio orientale sottintende che la promessa è stata fatta in un certo giorno e sarà sicuramente mantenuta”. Ecco perché una versione siriaca del V secolo rende le parole di Gesù: “Amen, io ti dico oggi che con me tu sarai nel Giardino di Eden”. Tutti noi dovremmo sentirci incoraggiati da questa promessa.
Quando Gesù parlò del Paradiso al criminale, non si stava riferendo a un paradiso in cielo. Infatti quell’uomo non sapeva del patto tra Gesù e i suoi apostoli fedeli, patto che avrebbe permesso loro di regnare con lui in cielo (Luca 22:29). Inoltre, il criminale non era nemmeno stato battezzato (Giov. 3:3-6, 12). Perciò la promessa di Gesù si riferiva al Paradiso sulla terra.